martedì 27 novembre 2012

SpiazziVerdi ha risposto alla chiamata a raccolto!





Domenica 25 novembre a Feltre c'è stata la "Chiamata a raccolto", giornata dedicata allo scambio sementi antiche.. al biologico, alla biodiversità, a paesaggio, territorio, ambiente, salubrità e RELAZIONI.
3000 persone hanno affollato tutto il giorno il bocciodromo, trasformato in un grande "mercato" clandestino di scambio di sementi. 
Un esplosione di colori, e di forme. E chissà i sapori che ne verranno....Solo di patate ce n'erano 280 varietà, portate dagli amici del Consorzio della Quarantina. E poi mais, fagioli, cereali di tutti i tipi, orticole. E erbe, fiori. E poi chi faceva cesti di vimini o canne, giochi di una volta, saponi e oleoliti, pizze e zuppe e succo di mela.
E tante, tante buone chiacchiere.
Babacar, il nostro amico senegalese dell'associazione Sunugal di Venezia, sembrava impazzito: vuole avviare un'azienda agricola in Senegal e ogni seme nuovo è una potenziale sperimentazione.
Non avendo un granché di semi da scambiare, ci siamo messe a disposizione per fare e insegnare a fare le bustine senza punti con i fogli dell'elenco del telefono....un successone! :-)
Così la piccola delegazione di SpiazziVerdi (eliana, dora e Michela + mamma + Loa la cana) ha dato il suo piccolo contributo per una giornata davvero grande.
E qualche seme da sperimentare lo abbiamo portato a casa.
Ringraziamo Cristian per averci ospitato nella sua bella casa in riva al torrente. E Paola per la zuppa calda. E Lollo per la simpatia. E i ragazzi della Skasera per il succo. E Tiziano, immancabile pilastro di ColtivarCondividendo. E tutti gli altri!

mercoledì 14 novembre 2012

Adesso e prossimamente a Spiazzi













Da lunedì 12 novembre Spiazzi ospita Emerging Realities, 

un workshop dell'Istituto di Architettura e Paesaggio dell'Università di Graz.

Ci saranno alcuni eventi aperti come ad esempio:
lun alle 18 Aldo Cibic con "cultivating a community"from monoculture to agricultural, social and economic diversification.

martedì 13 alle 16.30, sempre organizzato da Emerging Realities ma non a Spiazzi bensì al Padiglione Italia, Stanza F (ingresso purtroppo a pagamento),  John Thackara (andatevi a vedere il suo "particolare" blog doorsofperception) terrà un'altra lettura sicuramente molto interessante.

ven 16 invece (dalle ore 18)
  • il workshop presenterà al pubblico l'attività svolta durante la settimana
  • Spiazzi proporrà "Welcome to the HUB"
  • segue aperitivo finale con "Open Design Italia"
A SEGUIRE

Mart 20 nov ore 18.00. Permacultura. Presentazione introduttiva



Con le solite modalità conviviali a noi care (portate qualcosa da mangiare da condividere fatto da voi, portatevi anche piatto, bicchiere e posate), siamo lieti di invitarvi ad una chiacchierata introduttiva sulla Permacultura.

Cos'è, come e dove è nata, quali sono le attuali realtà in Italia e all'estero e i suoi sviluppi alla luce del parternariato europeo.
Comeattivare un percorso di formazione a partire dal corso di "Introduzione alla Permacultura di 3 gg o dal Corso di progettazione in Permacultura di 72 ore" fino al "Percorso di Apprendimento Attivo", al tutoraggio e al Diploma finale in Permacultura Applicata.

Anna Bartoli,  diplomata e segretaria dell'Accademia Italiana di Permacultura ci accompagnerà

p.s. sarà molto gradito chi si associa per il 2013 (vista la crisi, la tessera è stata ridotta da 10 a 5 euro!)

sabato 27 ottobre 2012

Kokopelli, la sentenza sulle sementi libere

"Sementi libere!", incompetenza o manipolazione?

Alcune riflessioni sulla sentenza Kokopelli pubblicata da Centro Internazionale Crocevia il giorno Mercoledì 19 settembre 2012 alle ore 17.00
 Siamo da giorni bombardati da articoli e dichiarazioni di difensori dei "diritti dei contadini" sulle sementi. Inutile commentarli uno per uno poiché quasi tutti questi articoli, in maniera assolutamente superficiale, inesatta e a volte completamente falsificata, riprendono comunicati stampa senza andare nel dettaglio né delle direttive comunitarie in materia di sementi, né della sentenza della corte di giustizia (C-59/11 del 12/07/2012). Peggio, non tengono conto di quanto almeno dai lontani anni '80 il movimento contadino per la difesa dell'agrobiodiversità sta facendo.

 Ad esempio, scrive Italo Romano (www.ecplanet.com/node/3532 - 14 settembre 2012): "/Fin dal 1998 è in vigore una direttiva comunitaria che riserva la commercializzazione e lo scambio di sementi alle ditte sementiere (Monsanto e altre multinazionali) vietandolo agli agricoltori"/. Suona forte e radicale ma è un'affermazione essenzialmente falsa. *La direttiva europea 98/95 non** riserva lo scambio delle sementi alle ditte sementiere, bensì* *regola la commercializzazione delle sole varietà "industriali"*, che sono coperte da un diritto di proprietà intellettuale ed iscritte al catalogo varietale. La direttiva autorizza invece a stabilire condizioni specifiche per varietà da conservazione o non inscritte al catalogo (così come fatto in seguito dalle leggi sementiere italiane) per la commercializzazione delle sementi e per la conservazione della biodiversità /in situ/, comprese le miscele di specie o le specie adattate all'agricoltura biologica. I contenuti della 98/95 sono stati meglio precisati a distanza di dieci anni da altre due direttive europee, *la 2008/62 e la 2009/145*, le quali pongono i *termini per la registrazione delle varietà di "*/*conservazione*/*"* (riservato a specie agricole, patate e verdure) *e di quelle */*"create per rispondere (a particolari) condizioni di coltivazione*/*"* (riservato per gli ortaggi). Queste direttive comunque non modificano il campo di applicazione della normativa comunitaria relativa alla natura e alla gestione del catalogo varietale. Pertanto *non esiste **nessun obbligo di iscrizione al catalogo* *per* *le varietà dette "*/*da conservazione*/*" e per l'uso di sementi ad esclusivo uso non commerciale*, come quelle utilizzate per la conservazione della biodiversità nei campi, le sementi contadine o per il giardinaggio ("agricoltura hobbistica" perché queste vengono subito messe a dimora nei campi o nei balconi).* Per esempio, il conta**dino può vendere i propri semi al commerciante di sementi oppure al suo vicino che le pianta nel proprio campo: *nel primo caso si tratta di un uso commerciale e la varietà dovrà essere iscritta nel catalogo, mentre nel secondo non c'è alcun tipo di obbligo a cui sottostare. Vale la pena di ripeterlo, *l'attuale quadro giuridico comunitario *(una riforma è prevista nel prossimo anno) *si **applica alla produzione di sementi per la commercializzazione* e detta norme relative alla circolazione "/per lo sfruttamento commercial/e" delle sementi stesse. Queste due direttive, per la loro natura fluide, hanno consentito a quanti da 20 anni seminano e riseminano nei loro campi varietà non commerciali che regolarmente scambiano con altri agricoltori di rimettere in coltivazione per migliaia di ettari le vecchie varietà. I contadini stessi hanno avviato una *gestione dinamica dell'agrobiodiversità*, grazie a sistemi di grandi dimensioni anche settoriali basati sulle *reti di sementi contadine*, come il caso delle varietà di grano tradizionali non iscritte a nessun catalogo (www.semencespaysannes.org ). Hanno rimesso in moto la *capacità di creazione varietale* *da parte degli agricoltori stessi*, nei campi e non nei laboratori, anche in collaborazione con ricercatori attenti ai processi di erosione genetica, propria della creazione varietale dell'industria sementiera. Una parte molto importante della produzione bio si sostiene proprio grazie alle sementi contadine. Questo processo collettivo ha prodotto un rinnovamento ed un* forte allargamento delle conoscenze contadine nella gestione delle sementi in azienda, aumentandone la "sovranità" e l'autonomia rispetto all'industria sementiera,* e, più in generale, rispetto al modello agricolo dominante. La credibilità dei risultati ottenuti si è rafforzata anche da un punto di vista scientifico (cfr. Tesi di dottorato sul processo di creazione varietale partecipativo del Dott. Calogero di Gloria, 2011) e ciò ha permesso un'efficace strategia legale a* *difesa delle sementi contadine nei campi. Certo quelle direttive hanno elementi non condivisibili e *spesso la normativa nazionale è molto diversa da paese a paese, a seconda del peso politico dell'industria sementiera*. La legislazione francese, ad esempio, ha continuato ad applicare in modo riduttivo o a eludere totalmente le normative comunitarie sui semi, tentando di imporre l'iscrizione obbligatoria delle varietà contadine nel catalogo delle varietà industriali; la posizione del governo francese è stata abbondantemente utilizzata per attaccare *Kokopelli*, un'associazione che da anni* *commercia sementi di varietà tradizionali provenienti da tutto il mondo. Veniamo a cosa c'è scritto nella famosa *sentenza della corte di giustizia dell'Unione europea del 12 Luglio *2012. *Secondo **Guy Kastler*, uno dei fondatori della *Réseau Semences Paysannes*, la rete sementi contadine francese, leader della* Confédération Paysanne* e de* La Via Campesina* e partecipante ai lavori dei comitati tecnici europei: "/Nella sua sentenza, *la Corte di giustizia non si è impegnata nel merito*, ma semplicemente ha risposto ricordando la forma: - la legislazione europea vigente è coerente con le priorità che le sono state assegnate;/ / - si è aperto nel 2008 un nuovo quadro di riferimento per tener conto delle nuove esigenze della società (varietà da conservare) e ha già previsto che questo nuovo quadro sarà presto adattato sulla base di una valutazione della sua attuazione [...] Per quanto riguarda l'accusa contro Kokopelli, questa sentenza [...] non offre nessuna spiegazione sull'interpretazione della legislazione vigente in Francia (le attività di commercializzazione ricadono sotto la disciplina del catalogo varietà amatoriali o sotto quelle delle varietà industriali?)". /Per quello che riguarda la questione dei regolamenti comunitari in vigore, /"...//*questa sentenza non cambia niente, non fa che richiamarne i contenuti e *//*non si esprime in nessun modo sui limiti del loro campo d'applicazione.*/*"* Per questo *dobbiamo avere un'idea chiara di chi sta seminando l**a confusione* attraverso azioni di comunicazione che -- senza andare nei contenuti effettivi delle decisioni prese e delle questione proprie alle sementi contadine -- si allinea sulle parole d'ordine dell'industria sementiere che, dietro lo slogan delle "sementi libere", vuole ridimensionare i "diritti degli agricoltori" sulle sementi. *Le sementi non appartengono all'umanità, né alle industrie, ma agli agricoltori*, quindi non possono circolare liberamente senza che questi abbiano prima ottenuto la necessaria protezione dei diritti -- tutti di natura collettiva -- che detengono su queste "risorse". E' impensabile che si possa difendere e sostenere la gestione dinamica dell'agrobiodiversità o più semplicemente proteggere le varietà tradizionali senza un *quadro normativo, che deve essere definito prima di tutto dai contadini che producono ed utilizzano le sementi*. Tale quadro deve proteggere esplicitamente diritti come quello di scambiare o vendere sementi "per un loro uso non commerciale" ad altri contadini. *Solo così potremo avere una produzione di prodotti di qualità o biologici che non siano di nicchia* ma rivolti ad un consumo popolare ampio. Noi immaginiamo milioni di ettari di terra seminati di varietà tradizionali o create dai contadini stessi. La beffa peggiore delle campagne di comunicazione in corso per le "sementi libere" è che i commercianti di semi pretendono di avere le mani libere in nome dei diritti degli agricoltori e, alla fine, si rischia di cancellare i diritti degli agricoltori per mettere un freno al libero mercato. Guy *Kastler* lo dice con chiarezza "... /l*e informazione incomplete fornite rafforzano la propaganda dell'industria sementiera* e dei suoi sostenitori nell'amministrazione pubblica, allo scopo di non riconoscere l'esistenza dei diritti degli agricoltori al di fuori fuori dell'obbligo di iscrizione al catalogo (delle sementi industriali/)". *I diritti degli agricoltori vanno praticati e devono trovare un quadro giuridico e delle politiche pubbliche che li sostengano. *Questo richiede iniziative continue di mobilitazione collettiva. Se al contrario ci rinunciamo alcuni, pochi, avranno la possibilità di agire "clandestinamente", ma la gran massa delle aziende contadine finirà per dover accettare di comprare le sementi, e poco importa se a venderle sarà una gentile impresa di commercializzazione di sementi, come Kokopelli o una cattivissima multinazionale. */ Antonio Onorati, CROCEVIA/*

lunedì 22 ottobre 2012

SpiazziVerdi al TG2

Dopo grandi discussioni (che alla fine ci hanno fatto declinare l'invito di Linea Verde ad un servizio su orti urbani e vigneti perché non avevamo ancora raggiunto il consenso tra tutti/e), abbiamo deciso di accettare questa intervista del TG2. Consapevoli che il servizio non avrebbe reso merito al lavoro che abbiamo fatto e stiamo facendo,abbiamo comunque pensato che fosse comunque un'opportunità per stimolare altre persone in altri luoghi ad intraprendere percorsi analoghi, di presa in cura della terra, di utilizzo comunitario di spazi pubblici, di riscoperta del valore dell'agricoltura e del cibo, di esperienza collettiva, di decrescita applicata (...e molto altro...). Per vedere il servizio: tg2 del 22 ottobre, ore 13, servizio 17

martedì 9 ottobre 2012

Semi Resistenti

martedì 4 settembre 2012

Ruth Mott, la cucina e gli orti inglesi

Il 28 luglio, a 95 anni, ci ha lasciati Ruth Mott.
Non molti la conoscono in Italia, ma nel Regno Unito per molti appassionati di cucina e di orticoltura è stata quasi una star.
Ha partecipato nei primi anni Ottanta ad una serie di documentari sulla cucina vittoriana (The Victorian Kitchen Garden) con il collega ortolano Harry Dodson e successivamente, sempre con  Dodson, alle serie, "The Victorian Kitchen" e  "The Wartime Kitchen & Garden" sugli orti di guerra della Seconda Guerra Mondiale.

Questi documentari della BBC sono una perfetta ricostruzione di quei tempi passati ed un ottimo punto di partenza per chi vuole "ripartire" con uno stile più sobrio, meno legato alle macchine e alla tecnologia.

Buona visione.

p.s. Dopo questi documentari Ruth è stata addirittura consulente di Robert Altman per il film Gosford Park.

domenica 26 agosto 2012

Biennale di architettura: 2 mostre a Spiazzi da domenica 26 agosto FINDING COUNTRY e CRAFTING A HUB

CRAFTING A HUB
A Spiazzi si lancia una sfida per Venezia e una domanda al mondo.
Gli spazi vuoti, abbandonati, chiusi dell'arcipelago veneziano e i 20 milioni di visitatori che vi passano attorno ogni anno costituisco un'enorme potenziale per trasformare la città in un laboratorio creativo esteso. Attraverso un'indagine che durerà l'interno mese di settembre, si raccoglieranno suggestioni, indirizzi e proposte per avviare un confronto aperto a conclusione della mostra, il 27 di settembre.
Venezia può essere un grande hub diffuso in cui gli spazi di lavoro, le sedi espositive, i laboratori possano essere messi in rete ed accogliere nuovi residenti che apportano un contributo vitale ad una città che ha molta capacità attrattiva, sempre meno abitanti e sempre più spazi vuoti?

Gli altri appuntamenti della mostra CRAFTING A HUB
Aperta da domenica 26 agosto a venerdì 28 settembre dalle 10 alle 17
Vernissage da domenica 26 a martedì 28 agosto
Opening martedì 28 agosto dalle 17.30 alle 21
Tavola rotonda giovedì 27 settembre
 FINDING COUNTRY
Kevin O'Brien, a nome del collettivo Finding Country e dell'associzione Venti di Cultura, è lieto d'invitarvi all'inaugurazione della mostra: FINDING COUNTRY
Martedì 28 agosto alle alle ore 17.30 presso Spiazzi, Castello 3865, vedi: mappa, con buffet di Vivandiera, e concerto "Peregrinazioni lagunari" di Angela Milanese Group
FINDING COUNTRY vuol dare l'idea del senso aborigeno del territorio (Country), che lega le popolazioni ai luoghi dei loro congiunti, passati, attuali e futuri. 
Nel paesaggio australiano ciascun aspetto della terra, del mare e del cielo, siano particelle, prospettive o richieste, tutti assieme mostrano e consentono la vita.
E' un'idea che si svela nell'abitare intimamente il territorio. Essa guida un percorso originale verso lo spazio e l'architettura. 
L'appartenenza al territorio (Country) è il senso dello spazio aborigeno: qual è il vostro?

Gli altri appuntamenti della mostra FINDING COUNTRY
Aperta da domenica 26 agosto a venerdì 28 settembre dalle 10 alle 17
Vernissage da domenica 26 a martedì 28 agosto
Opening martedì 28 agosto dalle 17.30 alle 21 con buffet e concerto di Angela Milanese Group
Conferenza venerdì 28 settembre alle ore 17

mercoledì 1 agosto 2012

mercoledì 27 giugno 2012

IncontrInORTO #2, domenica 1 luglio 2012



IncontrInORTO #2 nell’Orto Giardino Collettivo delle Zitelle (Isola della Giudecca)
Domenica 1 luglio 2012

Siamo liet* di potervi invitare alla nostra seconda giornata di orto aperto, un’occasione per conoscersi e conoscere, ritrovarsi, tessere relazioni, condividere vino e cose buone, mettere le mani in orto, perdersi tra la giungla di calendula e melissa, rinfrescarsi all’ombra dei vigneti di LagunaNelBicchiere, chiacchierare di Agricoltura sinergica, Permacultura, Decrescita Felice…
Questa domenica proporremo dalle 10:00 due attività laboratoriali (per cui vi chiediamo di prenotare online*):
-          Falegnameria: costruzione con tecnica ad incastro di panche e tavoli
-          Raccolta e ricette con fiori&erbe: prepareremo pietanze crude e cotte (con la nostra cucina d’argilla a legna!) per il pranzo

Il pranzo condiviso sarà alle 13:00, come mangiano di solito gli ortolani di SpiazziVerdi: ognuno porta una sua specialità da condividere, per far assaggiare e per assaggiare le cose degli altri. E chi vorrà potrà raggiungerci nel pomeriggio, alle 17:30 per la merenda.
Vi chiediamo di rispettare per quanto possibile questi orari perché siamo ospiti dell’I.R.E. e le entrate vorremmo potessero avvenire in gruppo!

Per il vino e la merenda penseremo noi ortolani, ti chiederemo solo un piccolo obolo di 5€ che servirà a rientrare delle spese dei laboratori e per sostenere le nostre attività, invitandovi inoltre a divenire soci di Spiazzi con la tessera semestrale.

Bottigliette, plastica e usa e getta NON sono invitati: stoviglie,piatti e bicchieri te li diamo noi.

Via spettiamo alla fermata del 2 e del 4.1 e 4.2 ZITELLE, presso la residenza per anziani I.R.E.
>Usciti dall’imbarcadero percorrete la prima piccola calle di fronte sulla destra, percorretela tutta (attraverserete dei caseggiati di “nuova” costruzione”) e alla fine svoltate a sinistra fino a trovarvi al cancello dell’IRE in Calle Michelangelo)

mercoledì 13 giugno 2012

sabato 16 giugno, festa in orto

Con un po' di ritardo sulla tabella di marcia iniziano le giornate di IncontrinORTO, un modo per scoprire come funziona l'orto collettivo di SpiazziVerdi, fare un piccolo laboratorio in compagnia, passare un pomeriggio in mezzo alla natura in un pezzo di campagna che non immagini.

Si mangia come mangiano di solito gli ortolani di SpiazziVerdi, ognuno porta una sua specialità da condividere, per far assaggiare e per assaggiare le cose degli altri.

Il vino lo mettiamo noi ortolani, ti chiederemo solo un piccolo obolo che servirà a sostenere le nostre attività.

giovedì 7 giugno 2012

giovedì 24 maggio 2012

Spiazzi finlandesi

Arrivati a Helsinki, la comitiva Spiazzi è arrivata al mercato e si è fatta subito un panino con il pesce baltico e le verdure d'importazione (Spagna? Italia? Cile?), non siamo in vacanza, stiamo lavorando per voi come rappresentanti del meglio degli ortolani urbani sulla piazza, e proprio una piazza (la piazza del Museo di Architettura) dovremo trasformare in un orto (il nostro concetto di orto), in occasione di Helsinki capitale mondiale del design. Siamo qui fino al 3 giugno e vi terremo aggiornati sulle nostre prossime mosse (domani inauguriamo Manos con un incontro con l'ambasciatore). 

sabato 14 aprile 2012

The Very Angry Caterpillar

Questo di Eric Carle è un bel libro per bambini che prenderò a prestito per raccontare la nostra storia (dal mio punto di vista naturalmente, di Michele) trasformando l'aggettivo "hungry" in "angry".



Il bruco "gruppo" SpiazziVerdi mangiava quello che capitava a tiro, sperimentava, approfittava del suo giovane entusiasmo per attirare persone sempre nuove, costruiva nuovi progetti che condivideva con altri, andava in giro a conoscere suoi simili, poi.... il bruco ha preso un'indigestione o meglio, ha sentito un certo sommovimento di stomaco che gli ha suggerito: bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
E il bruco si ritirò nel suo bozzolo.
I piccoli ortolani scalzi hanno continuato a coltivare il loro orticello (sempre meno ortolani, sempre meno spazio coltivato) e tutto è tornato come prima (meno di prima).

E la farfalla? quella deve ancora uscire dal bozzolo, non si sa nemmeno se mai ci uscirà.
Morale? C'è la volontà di alcuni (pochi) di non considerare lo spazio delle Zitelle solo come un orto e di non vedere SpiazziVerdi solo come un gruppo di hobbisti dal pollice verdastro. Se AAM Terra Nuova ci pubblica un bell'articolo (di Eliana) sulla rivista di questo mese, se a maggio ci invitano ad Helsinki a dar vita nuova ad una piazza in occasione di Helsinki capitale europea del design, se siamo fra i promotori della 3a Conferenza Internazionale della Decrescita o se ci chiamano a testimoniare la nostra esperienza in decine di occasioni un motivo ci sarà? o la gente crede che coltiviamo solo il nostro orticello e vuole sentire solo quello? Io non credo sia così.

Ritorniamo alla farfalla:
la nostra base, le Zitelle, sta diventando un luogo di sperimentazione sul suolo, sulle piante orticole, sulla vite (di cui si occupano con piacere gli amici-compagni della Laguna nel Bicchiere), stiamo guardando non solo alla terra ma a tutto quello che è considerato "arredo" (termine un po' da rivista di architettura") e cioè funzionale a quello che considererei non un orto ma un esperimento di vita all'aperto che può servire sia a chi vuole avvicinarsi alla campagna ma soprattutto a quelli che vogliono piano piano trasformare la città, far entrare un inarrestabile verde nei suoi interstizi, vivere il più possibile sotto il sole, lavorare, cucinare, mangiare, giocare, dormire.
A tal proposito, in occasione di Helsinki stiamo progettando una sorta di orto ideale che si ispira a Dogville di Lars Von Trier (agghiacciante direte voi), questo è il nostro compitino per far progredire lo spazio; per quanto riguarda il gruppo, la farfalla che vorrei veder uscire dal bozzolo dovrebbe essere una farfalla che parte da uno spazio per esplorarne altri, che inizia a pensare alla terra non come ad un hobby ma ad un occasione per un cambio di vita, progetti nel cassetto ce ne sono molti, ambiziosi ma anche fattibili, dipende naturalmente dalle forze in campo e dall'entusiasmo che viene messo in gioco (è un invito a farsi avanti alle nuove leve).

p.s. agli ortolani anonimi:
questa primavera un sacco di cavolfiori e di broccoli sono andati a fiore, seguono a ruota bieta e radicchi, è bello vedere l'orto colorato ma fa un po' di tristezza pensare che un sacco di ortaggi non sono stati raccolti, avremmo potuto magari regalarli ma non lo abbiamo fatto perchè pensavamo venisse più gente, forse questa primavera pianteremo meno cose.


venerdì 6 aprile 2012

la nuova mesa

Ecco uno dei nuovi 3 tavoli! tre, dico tre! Già sono iniziati i pellegrinaggi per ammirarlo.
Perché abbiamo grandi propositi per la primavera ed estate...Quindi, venite a trovarci in orto!

giovedì 29 marzo 2012

Fattoria Clandestina

Domani alcuni di noi inizieranno a coltivare la "Fattoria Clandestina". Non posso dire molto sul luogo, solo che si trova su un'isola della laguna. Meno di un mese fa io e Franco (guarda il video) abbiamo fatto un "intervento" a Poveglia, ma è stato qualcosa di diverso, abbiamo fatto delle margotte su dei peschi antichi o "rinsecchiti" che a detta di Cesare, il proprietario del Covo, erano le pesche più saporite, soprannominate "le rosse" dall'amico Hugo Pratt con il quale andava in barca a remi da Malamocco.
Vorremmo un po' seguire le orme di Anthony Wigens in "The Clandestine Farm"; non avere legami di proprietà con la terra, coltivare quella che viene abbandonata, non sfruttarla ma arricchirla, di biodiversità, di sostanza organica, di cultura.
Stiamo pensando a delle semine di piante che non hanno bisogno di essere seguite ogni giorno, dato che il luogo non è proprio sotto casa (serve almeno una mezzoretta di barca da Venezia, e qui vi sto dando già un indizio utile), intanto mettiamo giù delle patate e dei topinambur, ma poi vorremmo anche provare con tutta una serie di esperimenti legati al fatto che non potremo irrigare, che il terreno è sabbioso, che se va avanti così ci sarà sempre meno acqua per tutti. Guardando quindi a quelle piante orticole o officinali che non hanno grandi pretese o che si adattano bene ad un terreno che sembra la spiaggia di S. Elpidio (altro indizio piuttosto importante), e quindi ecco una possibile lista:
fagiolo dall'occhio
anguria Sugar Baby
amaranto
verbena
camomilla
ceci
melissa
rosmarino
salvia
“Matki” Vigna Aconitifolia
Lemon Cucumber
Tepary Bean
okra
bieta
rabarbaro


lunedì 26 marzo 2012

La "mesa" da orto

Domenica prossima (I° aprile) montiamo il nuovo tavolo all'orto delle Zitelle.

Abbiamo pensato in grande, da quando è iniziata la primavera non siamo mai meno di una ventina a tavola, con punte di trenta; per così tanta gente non bastano più quelle quattro assi provvisorie.
Questa volta andiamo contro la nostra teoria del recupero e abbiamo comprato dei tavoloni di abete di 5 centimetri di spessore, ne uscirà un tavolo componibile di 8 metri, le due parti estreme ingloberanno i due alberi di kaki, centralmente invece il pezzo di quattro metri sarà movibile per qualche migrazione orticola.
Falegnami in erba, fabbri, chef, commis, gourmet, siete graditi (sappiate che una parte del vostro tempo verrà comunque dedicata all'orto, se vorrete assaggiare i nostri prodotti), abbiamo ancora un sacco di broccoli, cavolfiori, topinambur conservati sotto terra, le biete sono pronte, le calendule fioriscono, le erbe spontanee non mancano, spuntano le insalatine.
Potrete inoltre ammirare i nostri cavolfiori secolari che continuano a produrre frutti nonostante l'età e le teorie di qualche biologo che dovrà pur ricredersi.
Gli albicocchi sono in fiore, l'acacia sorride, la vite lacrima.

p.s. Se piove portate l'ombrello (anche se ormai il clima è piuttosto sahariano)

mercoledì 14 marzo 2012

Cucina da Campo in festa alle Zitelle Fertili


A quelli che hanno a cuore la cucina all’aperto che da tempo sforna piatti direttamente dall’orto, a metri zero.

La nostra cucina ha seguito di pari passo la storia dell’uomo, con qualche balzo temporale in avanti e indietro.
Siamo partiti mangiando per terra insalate condite con quello che avevamo; abbiamo acceso un fuoco fra le pietre bruciando la legna accumulata per anni in un angolo, scaldando acqua con erbe aromatiche, pesci appena “comprati” al mercato di Rialto, sasicce alla griglia, patate nella cenere, paste con pomodoro appena raccolto, minestroni di quello che c’era per scaldare stomaci d’autunno.
Un lungo tavolo con tavoloni recuperati dalla Fenice ci ha elevati da terra, divenendo luogo di scambio di ricette, di incontri e ogni tanto di scontri.
Il matrimonio in orto di Francesca e Mattia (non ho foto) ha accolto centinaia di persone e un incontro d’inverno ha dato un primo tetto alla struttura (foto).
Questa evoluzione, che fino ad ora ha resistito a due anni di intemperie è rimasta quasi inalterata, bora permettendo e pioggia sperando.
I segni si vedono, sia del passato (qualcosa scricchiola) che del futuro, si sono fatti vari discorsi, ognuno ha avuto modo di dire la sua.
Si è parlato di laboratorio di trasformazione all’aperto, di forno solare, di forno per il pane, di germogliatore, di rocket stove (ci sono già ma vanno rivisti), ma ne ho comunque già parlato a gennaio in questo post.
Avrei molte cose da aggiungere ma vorrei solo aggiungere una cosa, che questa cucina dovrebbe essere anche un tramite per entrare ancora di più in contatto con i vecchietti che abitano la casa di riposo (che già si siedono con noi), con i loro parenti, con la città.
Per ora, questa zona (cucina-soggiorno-relax-trasformazione, chiamatela come volete) è divisa dall’orto da un cancelletto (senza ormai più senso per me) e forse sarebbe ora di trovare un punto di contatto, una linea che non si spezza, una riconoscibilità di unità raggiunta.
L’invito è alla riflessione, in vista della giornata di domenica prossima (che sarebbe quella più vicina e non quella dopo la più vicina) e cioè il 18 marzo. Si pensava di partire dalle 9.30 (per dire che mezz’ora di ritardo è naturale) per fare qualche lavoro fisico, preparare il pranzo, discutere, dividerci l’ultimo raccolto invernale prima della primavera.
Molti di noi hanno qualcosa da dire agli altri, novità per tutti ma anche racconti di un passato di tre anni intensi che i nuovi arrivati non conoscono.
Un’ultima cosa rispetto al “punto di contatto”, l’invito è rivolto anche ai compagni “vignaioli”, non possiamo più parlare di orto senza ragionare sulla vigna e non si può più ragionare di vigna senza parlare di orto, come dire, portate un po’ di vino per bagnare i nostri piatti di erbe e brindare al futuro.

p.s. la foto è stata scattata oggi in orto, un sacco di giovani ortolani "in erba" per il mercoledì dei bambini in orto. Come al solito ottimo pranzo (io ho scroccato)

venerdì 3 febbraio 2012

Potare e legare la vite alle Zitelle Fertili di Venezia


sab 11 febbraio
dalle 14.30 alle 17.30 (abbiamo anticipato alle 13.30 causa temperature piuttosto rigide)


L'associazione Spiazzi e l'Associazione Laguna nel Bicchiere le Vigne ritrovate
ti invitano ad percorso che avrà come tema la potatura e la legatura di una antica vigna veneziana.

Il corso si articolerà in una parte teorica e una pratica. Fra i vari temi affrontati, si illustreranno gli elementi di base di fisiologia della vite, la potatura secca su viti allevate a Guyot e a cordone speronato e la legatura tradizionale con vimini.


I corsi si terranno nella vigna-orto-giardino della Casa di Riposo IRE della Giudecca (Giudecca, 54 - Fermata Zitelle)


info iscrizione:
solenn: 3489227676
michele: 3497343853
infospiazzi@gmail.com

tesseramento associazione Spiazzi (10 euro) + 20 euro iscrizione
(in caso di maltempo si rimanda a venerdì 17 febbraio)

a marzo seguirà una giornata di introduzione alla potatura di alberi e arbusti da frutta.

giovedì 12 gennaio 2012

cucina all'aperto o laboratorio di trasformazione?


Mangiando spesso in orto mi sono reso conto che la zona cucina potrebbe diventare un interessante laboratorio di nuove pratiche, non solo un posto dove scaldare qualcosa portato da casa, ma un vero fulcro di trasformazione degli alimenti che produciamo in orto (ma non solo).
Va naturalmente studiata per bene la disposizione (ad esempio la dispensa è esposta a sud e non va bene), il recupero delle acque (per ora ha una dispersione cieca), il riscaldamento dell'acqua (possiamo usare anche il sole oltre che la legna), la refrigerazione degli alimenti (vedi ad esempio: savefoodfromthefridge.com), la conservazione del raccolto (sotto terra, la sabbia, la cenere o altro), lo stoccaggio dei contenitori, ecc.

Credo sia necessario costruire un essicatore ed un forno solare, magari un forno per il pane, insomma un po di cose che potrebbero migliorare la nostra vita all'aria aperta. Non credo che stare fuori significhi mangiare per terra con i piatti di carta, si può anche anelare al massimo del confort "analogico".

Questo sabato qualcuno dovrebbe venire (io sarò lì dalle 10 circa), intanto per osservare, capire il luogo migliore per ogni zona della cucina, la strategia migliore per sfruttare al meglio le funzioni di ogni strumento, le relazioni fra le cose, le connessioni fra cose e persone.

Come al solito ognuno porterà qualcosa (vi ricordo che si può cucinare in loco); se qualcuno ha degli strumenti che sa usare li porti (non elettrici a parte gli avvitatori) compresi chiodi (meglio se zincati), viti (meglio se di acciaio), legno (non trattato), corde (meglio se di canapa), canne (meglio se di canapa).

vi lascio con una frase di John Seymour: la persona autosufficiente non è solo quella che si coltiva cinque ettari di terra ma anche l'abitante di una città che impara ad aggiustarsi un paio di scarpe!

p.s. ricordatemi di dirvi quando verranno organizzati due fine settimana di "workshop" di potatura (uno per le viti e uno per gli alberi da frutto) con Gigi Miracoli. Ne ho parlato con lui ieri ma non mi sono segnato le ipotetiche date

mercoledì 11 gennaio 2012