martedì 13 gennaio 2009

Ipotesi

Ciao.
Volevo ringraziare tutt* per l'incontro di ieri, scusandomi per essere andato via prima della fine.
Provo a contribuire alla discussione da qui, avanzando una proposta.
L'idea si basa su tre constatazioni:
1) siamo tutt* interessat* ad imparare a coltivare;
2) quasi nessun* di noi sa farlo;
3) abbiamo tutt* più o meno la voglia di provare ad inserire un percorso di "lavoro della terra" in una prospettiva più sociale; forse qualcuno di noi anche in un'ottica politica.
Allora: perchè non proviamo a testarci come gruppo in una situazione più protetta, invece di farci dare subito uno spazio?
Il soggetto che potremmo provare a contattare è, ovviamente, Rio Terà dei Pensieri.
A loro potremmo chiedere se hanno bisogno di volontari, spiegando che quello che ci piace è imparare a coltivare ma anche fare del lavoro nel sociale.
La cooperativa ha a disposizione un agronoma appassionata di agricoltura biologica e biodinamica, il genere di coltivazione che vorremmo fare anche noi - ieri non è stato detto, credo lasciandolo per scontato, giusto? - .
Potremmo quindi imparare dalle carcerate a lavorare il campo e poi, assieme a queste, se vorranno - oppure noi da soli - costruire dei momenti teorici con l'agronoma per approfondire gli aspetti che via via scopriremo ci farà piacere conoscere meglio.
L'orto della cooperativa è dentro al carcere della Giudecca.
Le persone tra noi che non vivono sull'isola potrebbero così capire se è poi davvero facile gestire un impegno come quello che vorremmo assumerci in un posto come la Giudecca o se, magari, dobbiamo cercare altri luoghi.
Se funziona, avremmo fatto un percorso assieme masticando un po' di sociale e così, in una futura relazione con altri soggetti, potremmo farci forza di un curriculum capace di dimostrare che ciò che ci proponiamo di fare riusciamo poi a portarlo a termine.
Se invece non funziona e scopriamo che piantare pomodori e erbe è troppo faticoso, porta via troppo tempo e poi ci stiamo, alla fine, anche un po' sui maroni allora... bon, lo si dice alla cooperativa e chi vuole continua, chi si stufa va in giù.
Senza aver la paranoia della responsabilità di uno spazio, della manutenzione, di accordi magari presi e firmati...
Non è difficilissimo fare volontariato in galera per conto di una cooperativa che già ci lavora. Per entrare in carcere c'è bisogno di avviare una pratica che non è proprio breve ma una volta istruita si ha il permesso di entrare (cioè: non è che ogni volta che uno deve andare a lavorarci deve aspettare i mesi; si aspetta la prima volta per avere i permessi e dopo bona, si va).
Ecco. Son stato troppo lungo.
Spero non del tutto inutilmente.
Ciao.

5 commenti:

  1. Mi piace l'ipotesi volontariato con Rio Terà dei Pensieri, non è da escludere. Mi viene solo un dubbio:
    il gruppo che si vuole creare è una sorta di "gruppo di autoformazione" che ha bisogno, proprio nel primo periodo di lavoro-studio comune, di un luogo che possa ospitare contemporaneamente una decina o forse anche venti o trenta partecipanti(dipende da come vogliamo strutturare la parte formativa), non so, dico non so (è un dettaglio tecnico) se in carcere fanno entrare contemporaneamente tutte quelle persone e, in più, il percorso che intendiamo fare non è solo "orticolo" ma si riferisce ad una progettazione e conseguente creazione di un ambiente complesso che in una situazione "vincolata" potrebbe non far esprimere al meglio le nostre potenzialità.
    Ripeto comunque che non conoscendo il regolamento di accesso al carcere non posso valutare i pro e i contro.
    Qualcuno ne sa un po' di più, avete qualche dritta con Rio Terà?

    p.s. ieri abbiamo incontrato Francesco Fracassi per avere info su Cosma e Damiano, ci ha dato un'ulteriore dritta su Villa Herion, sede di IAES International Academy of Environmental Sciencies e della forse futura Corte Penale Internazionale dell'Ambiente.
    Cerchiamo e cerchiamo ancora così forse troviamo il luogo con le caratteristiche adatte alle nostre esigenze (quelle formative iniziali se non altro).
    Parlando con un membro dei 40x venezia ho ricevuto questa sollecitazione: "perchè non mettete in bacheca virtuale l'annuncio CERCO TERRA?" Entrare nei 40x significa uscire subito allo scoperto, io sarei più cauto, non so cosa ne pensiate.

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  2. Anch'io sono favorevole a RioTerà oltre che per la comodità (valutando appunto le norme d'accesso) del luogo anche per il fatto di poter realmente sperimentare la coltivazione (che pochi di noi sanno fare) in un luogo più "intimo". Sperimentare significa spesso anche eventualmente sbagliare e da questo punto di vista la richiesta di gestione degli orti alle zitelle è forse un passo troppo lungo per la nostra zappa...
    Credo inoltre che un progetto di autosostentamento portato aventi assieme secondo i criteri della permacultura in uno spazio pubblico a nostra concessione sia già molto a livello sociale. Si può essere d'esempio per un cambiamento anche senza proporsi come esempio e soprattutto si deve mangiare quello che si produce perchè è frutto del nostro lavoro: questo secondo me è il miglior modo per essere portatori di una nuova cultura urbana. La permacultura non ha ragione di esistere senza i suoi frutti, quindi non ha senso praticarla senza ricavi (mangerecci).
    Per quanto riguarda il nostro "gruppo di autoformazione" insisterei meglio su una conta reale delle braccia disponibili ogni giorno; non vorrei che questo progetto resti solo lettera aperta: il miglior modo per essere radicali e forse d'esempio è la disciplina necessaria al mantenimento dell'ortogiardino.

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  3. io sono sostanzialmente d'accordo con michele per quanto riguarda il volontariato in carcere.
    dov'è villa herion?
    a me è venuto in mente un altro posto a sant'alvise.
    cosa ne pensa francesco fracassi? vorrei caricare delle foto di san cosmo e damiano, posso?
    scusate sono un po' di corsa...

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  4. villa herion è giusto dietro a Cosma e Damiano.
    carica pure le foto, mettile piccole in anteprima tanto poi si possono aprire più grandi

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  5. Conosciamo bene Rio Terà dei pensieri, mercoledi 21 gennaio ci troviamo (noi momos)con il Presidente D'errico ed altri per discutere sul progetto serra di viale Garibaldi.
    Se qualcuno fosse interessato a partecipare ci troviamo alle 15 alla fermata di S.Silvestro, poi ci si riunirà nello studio di architettura li dietro. Il mio numero è 3200530380
    Stefano

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